domenica 23 novembre 2008

Conversion Improvement: che cos'è e come si fa

Oggi voglio scrivere di un argomento di cui si parla molto il conversion improvement, ma a volte con poca o pochissima cognizione di causa.

Premessa: per poter dare il via ad una azione di conversion improvement è necessario aver installato un sistema di monitoraggio delle visite sul proprio sito web. Esso deve essere installato correttamente e deve aver configurato uno o più obiettivi o conversioni. Se non hai ancora installato un software di monitoraggio, fallo subito prima ancora di iniziare a leggere a questo post.

Che cosa significa fare attività di Conversion Improvement?
In primis vorrei dare una definizione di massima:

Per conversion improvement si intende qualsiasi tipo di attività svolta che vada a migliorare il tasso di conversione di una landing page o di un sito web oppure di una campagna su uno qualsiasi dei canali attraverso i quali si può fare pubblicità online.

Per questo le attività che si possono fare per migliorare il tasso di conversione di un sito web sono molteplici.

È meglio distinguere subito tra la gamma di azioni che possono essere compiute a livello di campagna (sia essa SEM, display, affiliation, dem...) e quelle azioni che invece possono essere svolte a livello di sito web per migliorare il tasso di conversione complessivo di un sito. Ovvero una tipica azione di conversion improvement è quello di inserire delle chiare call to action all'interno delle nostre pagine in modo da canalizzare l'utente nella navigazione verso l'obiettivo.

Questo è solo un tipo di intervento. Ora analizzerò tutti i possibili interventi a livello di sito web:

Interventi sul sito

  1. Call-to-action (all'interno di una pagina web): letteralmente "chiamata all'azione" è un invito spesso di natura commerciale a compiere una determinata azione (da imetrix.biz). Di solito sono dei bei bottoni colorati che invitano per l'appunto a compiere un'azione: "Contattaci", "Scopri di più" oppure "Acquista Ora", "Scarica Gratis la Guida". È possibile affermare che sono molto utili per l'utente perchè capisce esattamente dove deve cliccare. Come al solito il troppo stroppia, è meglio evitare di inserire 10 call-to-action in una pagina altrimenti l'utente si sentirà del tutto disorientato.
  2. Velocità di caricamento della pagina: molto spesso avere un sito pesante può abbassare decisamente il proprio tasso di conversione per cui mantieni le pagine le più leggere possibili ed eviterai ai tuoi utenti di stufarsi e non attendere il completo caricamento della pagina.
  3. Web copy: questo è sicuramente un tasto dolente, dal momento che non si considera l'importanza di avere dei buoni testi all'interno del proprio sito. Ovvero scrivere per il web significa pensare all'utente più che focalizzarci su di noi. Non parlare troppo del tuo prodotto ma piuttosto dei problemi che puoi risolvere ed immedesimati nella persona che dovrebbe acquistarlo. Se è possibile coinvolgilo sentimentalemente come frasi del tipo: "è proprio vero che...". Poni spesso delle domande: "Anche sei stanco di mangiare il solito panino? Prova le nuove insalatone già condite!". Tutto questo deve essere condito da un tono tendenzialmente informale ed inserito in una struttura solida: usa molto spesso gli elenchi puntati, stai attento alle maiuscole, distanzia bene i paragrafi, usa la giusta dimensione dei caratteri ed utilizza un font facilmente leggibile. Utilizza il grassetto per evidenziare le informazioni più importanti e cerca di mettere più di un titolo riassuntivo per pagina magari uno o due tag h2.
  4. Layout del sito: utilizza un template che sia molto chiaro da navigare con tutte le informazioni a portata di click. Ad esempio "chi siamo", "servizi"... L'utente deve pensare il meno possibile ed essere guidato naturalmente verso l'obiettivo.
Questi 4 punti riguardano ciò che puoi fare sul tuo sito web. Diciamo che queste possono essere delle ottime premesse prima di iniziare qualunque attività di promozione del proprio sito online.

Interventi a livello di campagna
Logicamente per poter svolgere l'attività di conversion improvement su una campagna è necessario aver impostato la campagna con alcune accortezze:
  • Testa più creatività: è necessario impostare a rotazione diverse creatività (2 o 3) per capire quale è più performante in termini di conversion rate. Nel caso delle campagne banner utilizza 2 o 3 banner, nel caso delle campagne pay per click su AdWords o Yahoo Search Marketing utilizza 2 o 3 annunci testuali e così via;
  • Testa numerose keyword e numerose pagine in cui far pubblicare le tue creatività. Ovvero per il display potresti testare diverse sezioni o diversi siti per capire quale è più in target con i tuoi obiettivi. Per una campagna di keyword advertising devi testare un elevato numero di keyword per capire quali sono le più performanti.
  • Testa più landing pages: generalemente si testano almeno 2 landing page per capire quale è quella che performa meglio.
In generale sii consapevole che i tuoi test per essere ritenuti efficaci deve cambiare una sola variabile. Mi spiego meglio con un esempio: se preparo una campagna banner e voglio sapere quale landing page performa meglio, testerò 2 creatività identiche all'interno dello stesso sito con 2 landing page diverse. Infatti se io testassi le 2 landing con 2 creatività diverse non saprò mai se i dati differiscono per la creatività o per la landing page. Quindi bisogna isolare la variabile che si vuole testare lasciando il resto invariato.

Fatte queste debite premesse ci si rende facilmente conto di quali sono le attività che si andranno a fare. Ovvero si elimineranno le creatività che hanno portato risultati scarsi, si elimineranno le sezioni o le keyword non efficaci e si manterranno solo quelle landing pages che hanno performato.

Ammetto che si tratta di un argomento complesso e dalle mille sfaccettature che mi propongo di affrontare nuovamente in seguito. Questo post vuole fare un po' di luce sul conversion improvement e su quello che bisogna fare per migliorare le conversioni.

domenica 9 novembre 2008

Pubblicità su Facebook: Campagne Pubblicitarie in 6 Mosse

Facebook ha deciso di adottare l'approccio self service alla pubblicità sul proprio enorme sito web. Di recente ho letto alcuni articoli interessanti sull'argomento pubblicità e social network. Dal momento che il tema mi interessa in prima persona sono rimasto stupefatto da 2 dati di fatto:

  • Tutti i social network vogliono monetizzare il proprio successo in termini di visite e impression (gli utenti di Facebook sono numerosissimi ed hanno a disposizione tantissime page views che non aspettano altro di essere "riempite" di pubblicità).
  • Tutti vorrebbero fare pubblicità sui social network (Facebook in primis) ma non sanno come fare ed anzi molti ci hanno provato e non hanno riscosso grandi risultati.
Fatte queste debite osservazioni, bisogna ammirare l'iniziativa di pubblicità self service di Facebook. In questo modo chiunque voglia sperimentare è libero di farlo e può pagare comodamente con carta di credito. Un po' come si fa con Google AdWords.

Ma vediamo nel dettagli come si può fare:

1)Entrate in una qualunque pagina su Facebook e cliccate su Advertise o Pubblicità nella versione italiana.
2)A questo punto vi troverete nella pagina di benvenuto ai programmi pubblicitari di Facebook.

3) Cliccando su Get Started vi troverete nella seguente schermata:

Come prima cosa ti viene richiesto di inserire la url del sito che si desidera pubblicizzare. Una volta scelta la url è richiesto di comporre un annuncio testuale con un titolo di 25 caratteri ed una descrizione di 135 caratteri. Oltre a questo è anche possibile aggiungere un'immagine da associare. Su Facebook è dunque possibile fare sia pubblicità tabellare che annunci testuali.

4) Una volta composto l'annuncio viene richiesto di scegliere il proprio target:

Dal momento che si forniscono molte informazioni a Facebook, le possibilità di targettizare la propria campagna sono molto vaste: ovvero si può scegliere il proprio target per età, sesso, luogo di residenza e tutta una serie di altre informazioni. Si possono anche scegliere delle keyword che possono attivare i propri annunci (un po' come AdWords). A mano a mano che si sceglie il proprio target è possibile vedere quante persone vedranno l'annuncio.

5)Successivamente ti sarà richiesto di impostare il budget e di scegliere come pagare se per click o per mille impression.

6)Una volta deciso il budget non resta che inserire il proprio numero di carta di credito e procedere per il pagamento.

Per il momento non ho ancora pianificato una campagna pubblicitaria su Facebook. Non appena lo farò cercherò di fornire alcune best practises per riuscire ad ottimizzare il proprio ROI.

domenica 19 ottobre 2008

Web Marketing Blog: il punto della situazione

Oggi voglio scrivere un post un po' diverso rispetto al solito. Ovvero voglio fare un'analisi di quanto successo sul mio blog a partire dall'inizio ovvero il 15 maggio 2008.


Qui sopra puoi vedere l'andamento delle visite al mio blog. Il vertice massimo sono 30 visite (quel giorno ho aggiornato numerose volte il blog ed ho ricevuto molte visite da blogger.
Analizzando il trend nel suo complesso possiamo vedere come ci sia stato un andamento altalenante nel periodo che va da maggio a luglio. Ad agosto c'è stato un crollo delle visite (come mi aspettavo).

Tuttavia la parte di questo grafico che mi rende più felice è quella che va dalla fine di agosto ad oggi. Ovvero, come si può vedere dal grafico, non ci sono stati più giorni con 0 visite. Il che mi rende orgoglioso. Ultimamente il mio blog si è attestato sulle 10-15 visite al giorno (lunedì - venerdì) e "solo" 7-8 visite (sabato - domenica).


Qui sopra trovi lo screenshot delle principali fonti di traffico. Come puoi vedere i motori di ricerca pesano per il 67,11% delle visite. Evidentemente il mio modo di scrivere è risultato SEO friendly.

A differenza delle numerose statistiche di siti web che vedo, nel caso del mio blog pesano molto di più i siti di provenienza. La mi attività di link building ha portato buoni risultati anche in termini di visite e non solo di posizionamento.

Pagerank
Devo segnalare anche che da un paio di mesi il mio blog ha raggiunto un page rank pari a 3. Il link inserito in Dmoz ha pesato tantissimo.

Keyword di accesso al mio blog
Ovviamente il mio blog è stato creato per essere posizionato sulla keyword "Andrea Vassalli", altrimenti lo avrei chiamato in un altro modo.
Tuttavia ho scelto di parlare molto di come aumentare le visite al proprio blog. Non ho puntato su una keyword specifica ma piuttosto su una lunga coda che ha portato alla bellezza di 143 visite. Proprio per questo sono ancora più convinto del fatto che nel web si applica sempre di più la teoria della lunga coda.


Qui sopra trovi un chiaro esempio di cosa vuol dire una lunga coda. Vedi quante sono le varianti? Io ho puntato chiaramente sul campo semantico "aumento visite blog". Non sono riuscito a posizionarmi in prima pagina su questa keyword esatta, ma ho ricevuto moltissime visite al mio blog con questo campo semantico.

Conclusioni
Sia che tu abbia un sito web oppure soltanto un blog, installare Analytics ti permette di ottenere preziose informazioni. Ti potrai rendere meglio conto di come sta performando il tuo sito.
Queste 3 considerazioni che ho fatto oggi sono soltanto la base di tutto quello che puoi ottenere da Google Analytics.

Prossimamente parlerò della frequenza di rimbalzo e di come elaborare una strategia vincente per il proprio blog.

Il primo passo da fare è aumentare le visite al tuo blog, il secondo è fare sì che i tuoi utenti ci restino al più a lungo, perchè vorrà dire che avrai trovato la giusta corrispondenza tra keyword su cui sei posizionato e landing page su cui atterreranno i tuoi utenti.