domenica 23 novembre 2008

Conversion Improvement: che cos'è e come si fa

Oggi voglio scrivere di un argomento di cui si parla molto il conversion improvement, ma a volte con poca o pochissima cognizione di causa.

Premessa: per poter dare il via ad una azione di conversion improvement è necessario aver installato un sistema di monitoraggio delle visite sul proprio sito web. Esso deve essere installato correttamente e deve aver configurato uno o più obiettivi o conversioni. Se non hai ancora installato un software di monitoraggio, fallo subito prima ancora di iniziare a leggere a questo post.

Che cosa significa fare attività di Conversion Improvement?
In primis vorrei dare una definizione di massima:

Per conversion improvement si intende qualsiasi tipo di attività svolta che vada a migliorare il tasso di conversione di una landing page o di un sito web oppure di una campagna su uno qualsiasi dei canali attraverso i quali si può fare pubblicità online.

Per questo le attività che si possono fare per migliorare il tasso di conversione di un sito web sono molteplici.

È meglio distinguere subito tra la gamma di azioni che possono essere compiute a livello di campagna (sia essa SEM, display, affiliation, dem...) e quelle azioni che invece possono essere svolte a livello di sito web per migliorare il tasso di conversione complessivo di un sito. Ovvero una tipica azione di conversion improvement è quello di inserire delle chiare call to action all'interno delle nostre pagine in modo da canalizzare l'utente nella navigazione verso l'obiettivo.

Questo è solo un tipo di intervento. Ora analizzerò tutti i possibili interventi a livello di sito web:

Interventi sul sito

  1. Call-to-action (all'interno di una pagina web): letteralmente "chiamata all'azione" è un invito spesso di natura commerciale a compiere una determinata azione (da imetrix.biz). Di solito sono dei bei bottoni colorati che invitano per l'appunto a compiere un'azione: "Contattaci", "Scopri di più" oppure "Acquista Ora", "Scarica Gratis la Guida". È possibile affermare che sono molto utili per l'utente perchè capisce esattamente dove deve cliccare. Come al solito il troppo stroppia, è meglio evitare di inserire 10 call-to-action in una pagina altrimenti l'utente si sentirà del tutto disorientato.
  2. Velocità di caricamento della pagina: molto spesso avere un sito pesante può abbassare decisamente il proprio tasso di conversione per cui mantieni le pagine le più leggere possibili ed eviterai ai tuoi utenti di stufarsi e non attendere il completo caricamento della pagina.
  3. Web copy: questo è sicuramente un tasto dolente, dal momento che non si considera l'importanza di avere dei buoni testi all'interno del proprio sito. Ovvero scrivere per il web significa pensare all'utente più che focalizzarci su di noi. Non parlare troppo del tuo prodotto ma piuttosto dei problemi che puoi risolvere ed immedesimati nella persona che dovrebbe acquistarlo. Se è possibile coinvolgilo sentimentalemente come frasi del tipo: "è proprio vero che...". Poni spesso delle domande: "Anche sei stanco di mangiare il solito panino? Prova le nuove insalatone già condite!". Tutto questo deve essere condito da un tono tendenzialmente informale ed inserito in una struttura solida: usa molto spesso gli elenchi puntati, stai attento alle maiuscole, distanzia bene i paragrafi, usa la giusta dimensione dei caratteri ed utilizza un font facilmente leggibile. Utilizza il grassetto per evidenziare le informazioni più importanti e cerca di mettere più di un titolo riassuntivo per pagina magari uno o due tag h2.
  4. Layout del sito: utilizza un template che sia molto chiaro da navigare con tutte le informazioni a portata di click. Ad esempio "chi siamo", "servizi"... L'utente deve pensare il meno possibile ed essere guidato naturalmente verso l'obiettivo.
Questi 4 punti riguardano ciò che puoi fare sul tuo sito web. Diciamo che queste possono essere delle ottime premesse prima di iniziare qualunque attività di promozione del proprio sito online.

Interventi a livello di campagna
Logicamente per poter svolgere l'attività di conversion improvement su una campagna è necessario aver impostato la campagna con alcune accortezze:
  • Testa più creatività: è necessario impostare a rotazione diverse creatività (2 o 3) per capire quale è più performante in termini di conversion rate. Nel caso delle campagne banner utilizza 2 o 3 banner, nel caso delle campagne pay per click su AdWords o Yahoo Search Marketing utilizza 2 o 3 annunci testuali e così via;
  • Testa numerose keyword e numerose pagine in cui far pubblicare le tue creatività. Ovvero per il display potresti testare diverse sezioni o diversi siti per capire quale è più in target con i tuoi obiettivi. Per una campagna di keyword advertising devi testare un elevato numero di keyword per capire quali sono le più performanti.
  • Testa più landing pages: generalemente si testano almeno 2 landing page per capire quale è quella che performa meglio.
In generale sii consapevole che i tuoi test per essere ritenuti efficaci deve cambiare una sola variabile. Mi spiego meglio con un esempio: se preparo una campagna banner e voglio sapere quale landing page performa meglio, testerò 2 creatività identiche all'interno dello stesso sito con 2 landing page diverse. Infatti se io testassi le 2 landing con 2 creatività diverse non saprò mai se i dati differiscono per la creatività o per la landing page. Quindi bisogna isolare la variabile che si vuole testare lasciando il resto invariato.

Fatte queste debite premesse ci si rende facilmente conto di quali sono le attività che si andranno a fare. Ovvero si elimineranno le creatività che hanno portato risultati scarsi, si elimineranno le sezioni o le keyword non efficaci e si manterranno solo quelle landing pages che hanno performato.

Ammetto che si tratta di un argomento complesso e dalle mille sfaccettature che mi propongo di affrontare nuovamente in seguito. Questo post vuole fare un po' di luce sul conversion improvement e su quello che bisogna fare per migliorare le conversioni.

domenica 9 novembre 2008

Pubblicità su Facebook: Campagne Pubblicitarie in 6 Mosse

Facebook ha deciso di adottare l'approccio self service alla pubblicità sul proprio enorme sito web. Di recente ho letto alcuni articoli interessanti sull'argomento pubblicità e social network. Dal momento che il tema mi interessa in prima persona sono rimasto stupefatto da 2 dati di fatto:

  • Tutti i social network vogliono monetizzare il proprio successo in termini di visite e impression (gli utenti di Facebook sono numerosissimi ed hanno a disposizione tantissime page views che non aspettano altro di essere "riempite" di pubblicità).
  • Tutti vorrebbero fare pubblicità sui social network (Facebook in primis) ma non sanno come fare ed anzi molti ci hanno provato e non hanno riscosso grandi risultati.
Fatte queste debite osservazioni, bisogna ammirare l'iniziativa di pubblicità self service di Facebook. In questo modo chiunque voglia sperimentare è libero di farlo e può pagare comodamente con carta di credito. Un po' come si fa con Google AdWords.

Ma vediamo nel dettagli come si può fare:

1)Entrate in una qualunque pagina su Facebook e cliccate su Advertise o Pubblicità nella versione italiana.
2)A questo punto vi troverete nella pagina di benvenuto ai programmi pubblicitari di Facebook.

3) Cliccando su Get Started vi troverete nella seguente schermata:

Come prima cosa ti viene richiesto di inserire la url del sito che si desidera pubblicizzare. Una volta scelta la url è richiesto di comporre un annuncio testuale con un titolo di 25 caratteri ed una descrizione di 135 caratteri. Oltre a questo è anche possibile aggiungere un'immagine da associare. Su Facebook è dunque possibile fare sia pubblicità tabellare che annunci testuali.

4) Una volta composto l'annuncio viene richiesto di scegliere il proprio target:

Dal momento che si forniscono molte informazioni a Facebook, le possibilità di targettizare la propria campagna sono molto vaste: ovvero si può scegliere il proprio target per età, sesso, luogo di residenza e tutta una serie di altre informazioni. Si possono anche scegliere delle keyword che possono attivare i propri annunci (un po' come AdWords). A mano a mano che si sceglie il proprio target è possibile vedere quante persone vedranno l'annuncio.

5)Successivamente ti sarà richiesto di impostare il budget e di scegliere come pagare se per click o per mille impression.

6)Una volta deciso il budget non resta che inserire il proprio numero di carta di credito e procedere per il pagamento.

Per il momento non ho ancora pianificato una campagna pubblicitaria su Facebook. Non appena lo farò cercherò di fornire alcune best practises per riuscire ad ottimizzare il proprio ROI.

domenica 19 ottobre 2008

Web Marketing Blog: il punto della situazione

Oggi voglio scrivere un post un po' diverso rispetto al solito. Ovvero voglio fare un'analisi di quanto successo sul mio blog a partire dall'inizio ovvero il 15 maggio 2008.


Qui sopra puoi vedere l'andamento delle visite al mio blog. Il vertice massimo sono 30 visite (quel giorno ho aggiornato numerose volte il blog ed ho ricevuto molte visite da blogger.
Analizzando il trend nel suo complesso possiamo vedere come ci sia stato un andamento altalenante nel periodo che va da maggio a luglio. Ad agosto c'è stato un crollo delle visite (come mi aspettavo).

Tuttavia la parte di questo grafico che mi rende più felice è quella che va dalla fine di agosto ad oggi. Ovvero, come si può vedere dal grafico, non ci sono stati più giorni con 0 visite. Il che mi rende orgoglioso. Ultimamente il mio blog si è attestato sulle 10-15 visite al giorno (lunedì - venerdì) e "solo" 7-8 visite (sabato - domenica).


Qui sopra trovi lo screenshot delle principali fonti di traffico. Come puoi vedere i motori di ricerca pesano per il 67,11% delle visite. Evidentemente il mio modo di scrivere è risultato SEO friendly.

A differenza delle numerose statistiche di siti web che vedo, nel caso del mio blog pesano molto di più i siti di provenienza. La mi attività di link building ha portato buoni risultati anche in termini di visite e non solo di posizionamento.

Pagerank
Devo segnalare anche che da un paio di mesi il mio blog ha raggiunto un page rank pari a 3. Il link inserito in Dmoz ha pesato tantissimo.

Keyword di accesso al mio blog
Ovviamente il mio blog è stato creato per essere posizionato sulla keyword "Andrea Vassalli", altrimenti lo avrei chiamato in un altro modo.
Tuttavia ho scelto di parlare molto di come aumentare le visite al proprio blog. Non ho puntato su una keyword specifica ma piuttosto su una lunga coda che ha portato alla bellezza di 143 visite. Proprio per questo sono ancora più convinto del fatto che nel web si applica sempre di più la teoria della lunga coda.


Qui sopra trovi un chiaro esempio di cosa vuol dire una lunga coda. Vedi quante sono le varianti? Io ho puntato chiaramente sul campo semantico "aumento visite blog". Non sono riuscito a posizionarmi in prima pagina su questa keyword esatta, ma ho ricevuto moltissime visite al mio blog con questo campo semantico.

Conclusioni
Sia che tu abbia un sito web oppure soltanto un blog, installare Analytics ti permette di ottenere preziose informazioni. Ti potrai rendere meglio conto di come sta performando il tuo sito.
Queste 3 considerazioni che ho fatto oggi sono soltanto la base di tutto quello che puoi ottenere da Google Analytics.

Prossimamente parlerò della frequenza di rimbalzo e di come elaborare una strategia vincente per il proprio blog.

Il primo passo da fare è aumentare le visite al tuo blog, il secondo è fare sì che i tuoi utenti ci restino al più a lungo, perchè vorrà dire che avrai trovato la giusta corrispondenza tra keyword su cui sei posizionato e landing page su cui atterreranno i tuoi utenti.

sabato 18 ottobre 2008

Guida Adwords: 7 passi per costruire un campagna ppc di successo

Su wordtracker.com ho trovato un interessante articolo che spiega in 7 semplici passi come costruire una campagna pay per click di successo.


In questa pagina trovate l'articolo completo in inglese se volete leggerlo dalla fonte originale. Wordtraker è da sempre una fonte inesauribili di ottimi consigli e suggerimenti. Loro lavorano in quello che è il ramo più complesso di tutto il search engine marketing ovvero trovare le keyword per settare le proprie campagne.

1. Identifica il prodotto che vuoi vendere

Supponiamo che tu venda custodie per iPod. Guarda la tua gamma di custodie e decidi esattamente quelle che intendi promuovere. Pensa al prodotto che offri in merito al prezzo e quanto sei competitivo rispetto alla concorrenza per prezzo, customer service e spese di consegna. Fai un po' di ricerca su Google per capire che tipo di annunci ed inserzionisti partecipano all'asta sulle keyword che ti possono interessare.

2. Ricercare le keyword ed il PPC

Usa i più comuni strumenti per trovare le parole chiave come per esempio il tool di Google. Chi si occupa di SEO è concentrato sulla scelta delle keyword da inserire nel proprio copy, me nel PPC le cose cambiano di molto. Infatti esistono più tipi di corrispondenza per le parole chiave (qui potete vederle tutte) e quindi quando si cercano le keyword per impostare una campagna PPC bisogna focalizzarsi anche sulle parole a corrispondenza esatta, a frase e, soprattutto, inversa.

Se quella che stai preparando è la tua prima campagna PPC, potresti usare solo parole con corrispondenza estesa per vedere come si comporta il mercato e cosa cercano le persone. Usa l'exact match solo quando sei sicuro al 100% che quelle è una keyword o una combinazione particolarmente rilevante per il tu business.

Per esempio, se inserissi nella campagna 'iPod nano', con corrispondenza estesa, i tuoi annunci verrebbero pubblicati con ‘MP3 nano’, ed anche ‘iPod classic’. Per evitare questa situazione puoi aggiungere delle parole chiave a corrispondenza inversa quali per esempio ‘MP3’ o ‘classic’ il che impedirebbe ai tuoi annunci di ricevere impression su keyword che non sono pertinenti con il tuo business. Detto questo sembra difficile capire perchè molte persone non usano le parole chiave a corrispondenza inversa.

3. Costruisci le tue campagne PPC pezzo per pezzo

Supponiamo che per la nostra campagna di vendita di custodie per iPod abbia una sezione che vende accessori per l'iPod Nano, classic ed uno a testa per iTouch e iPhone. Ognuna di queste sezioni di prodotti devono fare parte di una campagna differente con i propri gruppi di annunci. Per esempio potremmi strutturare diverse campagne per ogni tipo di iPod per cui vendiamo gli accessori. All'interno di queste campagne potremmo suddividere in gruppi di annunci i vari tipi di accessori che abbiamo per ogni iPod.

Una buona campagna pay per click dovrebbe contenere molti gruppi di annunci. In questo modo ci sarà una maggiore corrispondenza tra le keyword contenuto nel gruppo di annunci, gli annunci stessi e le landing pages scelte. Questo contribuirà sicuramente ad un punteggio di qualità molto più alto che ti farà risparmiare sui cost per click e vi farà ottenere un migliore posizionamento rispetto alla concorrenza. In sintesi avere un corretta divisione della campagna in gruppi di annunci coerenti vi permetterà di avere un miglior CTR e di risparmiare anche sul denaro che state investendo.

Infatti se un utente che sta cercando una custodia per iPod Nano nera e farai campagna esattamente per questa keyword con un annuncio ad hoc, è più probabile che clicchi sul tuo annuncio piuttosto che su un annuncio più generico. Ricordati di pensare sempre alla lunga coda delle keyword, alle immense possibilità di combinazioni di keyword. Se sarai in grado di coprire tutta la lunga coda potrai avere tassi di conversione più alti.

4. Costruisci landing pages ad hoc

Ognuno dei tuoi prodotti dovrebbe avere una landing page ad hoc con delle call to action molto chiare (ad esempio "Compra Ora" ben evidenziato in un bottone molto chiaro). Amazon.com è un ottimo esempio per il modo in cui costruisce le sue landing pages (esempio). Le persone impiegano 3, massimo 4 secondi per prendere la loro decisione, quindi devi creare pagine con tempo di caricamento ridotto.

5. Varianti degli Annunci

Le campagne PPC ti permettono di pubblicare diversi annunci testuali. In questo modo potrai testare annunci differenti e scoprire quelli che piacciono di più ai tuoi utenti. Potrai anche monitorare quali sono gli annunci che ti permettono di avere il migliore tasso di conversione.

6. Reportistica ed Analytics

Usa Google Analytics o Yahoo Index Tools per poter monitorare le tue performance del tuo SEO e campagne PPC. Fai attenzione al tuo bounce rate, è il dato più importante per verificare se le tue campagne stanno performando bene. Confrontando il CTR dei tuoi annunci con il bounce rate delle tue landing pages potrai capire dov'è il problema nella tua campagna.

Domande da porsi:

  • il contenuto della landing page corrisponde al contenuto del testo degli annunci?
  • è chiaro quello che gli utenti devono fare successivamente nella tua landing page?
  • Se hai un basso CTR ed un alto bounce rate, allora devi controllare le keyword della tua campagna. Poi guarda i tuoi annunci e chiediti se corrispondono alle query degli utenti. Potresti aver bisogno di usare più keyword a corrispondenza negativa per ottenere traffico più mirato sulle tue pagine.

7. Rifinisci le tue campagne e monitorale costantemente

Continua ad esaminare la ua campagna, continua a studiarla, impara dai tuoi errori e continua ad ottimizzarla. In genere si applica la regola della regola 80/20. Di tutte le keyword della tua campagna solo il 20% o il 40% porterà valore (ad esempio vendite). Non aver paura di mettere in pausa alcune keyword o gruppi di annunci che non stanno deliverando un ROI positivo.

È un processo interattivo quello che instaurerai con i tuoi utenti finali. Usa il PPC per portare traffico sulle tue landing page ed usa Analytics per capire quello che fanno una volta che sono arrivati sul tuo sito.

Per concludere seguire queste regole vi permetterà di ottenere il meglio dalle vostre campagne PPC. Il valore aggiunto dello svolgere queste attività risiede nel fatto che potrai applicare queste stesse regole anche alle tue campagna di SEO. Perchè è sempre meglio che le due azioni procedano di pari passo.

sabato 11 ottobre 2008

Aumentare le visite del blog

La questione sicuramente interessa tutti i blogger. Molti blogger desiderano far conoscere i propri blog a quante più persone possibili. Oggi voglio aggiungere alcuni consigli utili perchè tu possa migliorare il ranking del tuo blog:

1. Social Network
Se utilizzi Facebook, LinkedIn, Last.fm, Orkut o qualunque forma di social networking che ti permetta di creare un profilo inserisci un link al tuo blog. In questo modo i tuoi conoscenti potranno accedere facilmente al tuo blog e conoscere di più su di te.

2. Firma delle mail
Inserire il link al tuo blog nelle firme delle email può esserti utile per far conoscere alle persone che scrivi che tu possiedi un blog.

3. Partecipa alle discussioni
Interessati alle discussioni che parlano di argomenti dei quali sei esperto. Intervieni e dialoga citando sempre la fonte.

Soprattutto non credere a chi ti promette migliaia di visite al tuo blog. Perchè è necessario un lavoro costante nel tempo. Scegli bene gli argomenti di cui parlare...

venerdì 10 ottobre 2008

Video Google Webmaster Tool 2

Ecco il secondo video lanciato da Google sempre sul proprio canale Youtube. Notate che si possono embeddare i video e personalizzarli:



Video Google Webmaster Tool 1

Google ha di recente lanciato sul proprio canale Youtube il primo di una serie di video tutorials sui Webmaster tool. Ecco a voi il primo:



Facebook in Italia: la rivoluzione social


Dopo mesi di lungo silenzio, torno a scrivere nel mio blog. Tante cose sono successe nel mondo del web. Per esempio finalmente si possono vedere i numeri effettivi di ricerca dal keyword tool di Adwords, è cambiato il criterio con cui si attribuisce il quality score e a breve sarà introdotto il first page bid.

Insomma di cose nel web e nel web marketing ne sono successe di tutti i colori. Ma la cosa che mi ha colpito più di tutti è di quanto l'Italia sia stata invasa dal fenomeno facebook.

Era già nell'aria questa rivoluzione ma a partire da questa estate è esplosa con tutta la sua furia. Eh sì, ormai chiunque ha un profilo Facebook e tutti si danno da fare per migliorare il proprio profilo, aggiungere le foto più belle ed insomma farsi notare. C'è un bisogno di diventare popolari e di estendere la propria rete di contatti. Addirittura è cambiato il proprio modo di organizzare serate ed incontri.

Ed ora cosa ci riserva il futuro? Difficile dirsi, professionalmente parlando vedo in questa esplosione del social networking una grossa opportunità di advertising a costi relativamente bassi e con una profilazione dettagliatassima. Sono anche sicuro che Facebook sarà la palestra per curiose iniziative di viral marketing e di guerrilla marketing. Del resto su Facebook il passaparola è autogenerato dal sistema su cui si basa tutto il social network. Nel futuro è possibile che tra le notificazioni si possa ricevere anche l'update degli acquisti di tutti gli utenti per far sì che le persone possano facilmente scoprire cosa è cool e cosa non lo è.

Per ora sono solo supposizioni, ma vi assicuro che i ragazzi di Facebook, che sono maestri nella viralità, ci risereranno delle liete sorprese ed una serie di case history molto interessanti.

Anche Linkedin del resto si sta dando da fare, anche se non è un diretto competitor di Facebook, perchè si rivolge ad un'utenza più professionale. Tra i due di sicuro preferisco Linkedin, perchè ci vedo uno scopo professionale ben preciso. Tuttavia non avere un profilo su Facebook sembra essere come invisibile o inesistente.

sabato 21 giugno 2008

I club di prodotto per il turista online


Elisabetta Zanella di Trentino spa ha invece portato all'attenzione dei partecipanti del Convegno sul turismo di Lavagna il tema dei club di prodotto come nuova possibile tematizzazione del prodotto Italia sul mercato internazionale.

Dopo una piccola premessa sulla perdita di competitività dell'Italia sul mercato internazionale, si è passati ad analizzare quali cambiamenti nel turista hanno portato alla creazione dei club di prodotto in Trentino. Ovvero il turista sta, ogni giorno che passa, diventando sempre più esperto. Chiede, si informa, naviga e legge le opinioni di altre persone. Per recuperare la competitività perduta è necessario lavorare sul prodotto per riqualificarlo, ristrutturla, tematizzarlo e specializzarlo. Ecco perchè i club di prodotto rappresentano una valida soluzione e vanno incontro alle esigenze del turista del terzo millennio.

In particolare, il vantaggio maggiore risiede nel fatto che si crea una rete di piccole imprese che da solo non sarebbero in grado di affacciarsi efficacemente sul mercato globale. Insieme invece possono essere perfettamente identificate come facenti parti di una rete specifica e quindi i consumatori riescono ad identificarle semplicemente ed in maniera precisa. Il vantaggio di far parte di un network porta anche ad economie di scala ed alla possibilità di essere presenti con la promozione anche su mercati molto lontani.

Il club di prodotto deve identificare un concept di base che sia un'idea ben precisa e delineata. Successivamente si deve identificare una nicchia di mercato potenzialmente interessata. In terzo luogo bisogna darsi delle regole, bisogna credere in dei valori, ma soprattutto bisogna poi stabilire degli obiettivi. Su questa cosa vale la pena di fare delle precisazioni. E' fondamentale capire dove vogliamo arrivare e come vogliamo misurare in termini quantitavi gli obiettivi che si siamo prefissati. In questo modo potremo ogni anno andare a vedere se gli obiettivi sono stati raggiunti ed andarne a stabilire di nuovi. Quindi bisogna stabire dei metodi di valutazioni periodici per valutare l'efficacia delle azioni intraprese.

Un club di prodotto deve avere alla base un'idea, un concept originali che siano distintivi ed autentici. Allo stesso tempo ci deve essere una visione condivisa tra i vari operatori che fanno parte del club. Il club di prodotto deve essere innovativo e rappresentare un'eccellenza del territorio. Ma il fattore forse più importante è che bisogna fare una scelta dei mercati sui quali puntare a discapito di altri.

L'evoluzione che le destinazioni turistiche devono avere dall'offerta indifferenziata, passa attraverso l'offerta qualificata per poi approdare alla fine al club di prodotto.

La case history analizzata a questo punto dell'intervento è stata quella del club di prodotto Vita Nova - Wellness Trentino. Un caso di un consorzio che si è evoluto in club di prodotto e che adesso vanta ben 49 hotel aderenti. Attraverso un tavolo di concertazione tra setorre pubblico e l'associazione di categoria si è individuato nel prodotto wellness come una possibile soluzione per riqualificare l'offerta trentina. I fattori di successo sono stati l'ottimo rapporto qualità prezzo e l'ulteriore specializzazione a seconda del target che rappresenta la domanda di vacanze nel segno del benessere.

I risultati di questa iniziativa sono stati numerosi soprattutto in termini di riqualificazione delle strutture ricettive e di un allungamento del periodo di apertura degli alberghi stessi. Tutto ciò ha portato ad un aumento dei ricavi e dell'occupazione media delle strutture ricettive. Appare chiaro che da parte degli albergatori ci vuole il coraggio di superare il particolarismo che affligge il settore turistico nel quale piccoli sforzi comuni possono permettere di ottenere vantaggi per tutto il territorio. Il settore turistico è forse quello che può beneficiare al massimo di iniziative concertate e comuni.

Il secondo caso presentato durante la conferenza è stata quello del prodotto Giocovacanza dedicato alle famiglie. Questo club di prodotto ha una genesi molto particolare perchè nasce dalle esigenze degli albergatori che dopo aver frequentato un corso di formazione hanno dettato le regole del club. Quindi è stato il massimo dal punto di vista della spontaneità. Il settore pubblico non ha previsto incentivi e i 13 albergatori coinvolti si sono sentiti sempre più partecipi di tutto il progetto e quindi sono stati più portati a essere parte attiva nel progetto. Hanno di conseguenza iniziato ad investire nel concept del progetto.

Ma quali sono i ruoli dei tre soggetti in gioco? ovvero il settore pubblico, la destination management company quali Trentino Spa ed i privati? Elisabetta Zanella lo ha illustrato con molta precisione quali sono i ruoli di tutti:

1. Il settore pubblico deve funzionare da facilitatore della promozione dei club di prodotto e deve all'occorrenza finanziare degli incentivi che favoriscano la crescita di questi club.

2. I privati devono investire nella riqualificazione, ma soprattutto devono stare nelle rete svolgendo un ruolo proattivo nel miglioramento costante della stessa. Non bisogna lasciare i club di prodotto a se stanti ma bisogna far sì che crescano portandosi dietro tutto il bagaglio di esperienze che già hanno.

3. La dmc (che esiste solo in Trentino ed in poche altre realtà...) deve coordinare tutto il progetto fornendo studi e statistiche che avvalorino l'operato del club di prodotto. Ma soprattutto devono occuparsi della promocommercializzazione del club.

3 punti, semplici e chiari che però non vengono quasi mai seguiti nel 99% dei casi. Cosa bisogna fare allora? Bisogna partire anche con poche strutture e dimostrare a suon di risultati che questo è l'approccio giusto da seguire! Da questo processo di riqualificazione tutti ci guadagnano dal privato al pubblico per arrivare alla dmc!

Consigli per il blog: Blog Catalog

Vuoi sapere come far entrare il tuo blog in un vero e proprio social network? Vuoi aumentare le visite al tuo blog? Nella mia normale attività di link building mi sono imbattuto in questo social network per bloggers. Blogcatalog ti fornisce molti strumenti utili per aumentare le visite al tuo blog e non solo.

Dopo una normale registrazione è possibile inserire il proprio blog in questo social network. La registrazione fi fornirà una pagina in cui sarà linkato sia la url del tuo blog che di tutti i post che a mano a mano andrai ad inserire sul blog. Come in una normale directory potrai inserire il tuo blog in una categoria specifica e potrai anche taggare il tuo blog.

Ti consiglio di dedicarci 5 minuti per la registrazione a questo importante servizio perchè ne avrai dei benefici. Io per esempio ho ricevuto in meno di un mese 8 visite, il che rappresenta un discreto risultato. Logicamente se ti aspetti un migliaio di visite devi fare del tuo blog il tuo lavoro perchè le visite si ottengono in 2 modi: o con il lavoro assiduo e quotidiano nella scelta degli argomenti di cui parli oppure devi pagare con AdWords per esempio.


Quindi sappi che se vuoi ottenere numerose visite bisogna guadagnarsele in tutti i sensi.

domenica 15 giugno 2008

Motori di Ricerca e Turismo


Greta Barsanti (industry manager travel di Google) ha presentato una ricerca sul comportamento degli utenti che cercano le proprie vacanze online con i motori di ricerca. L'obiettivo della ricerca era stabilire se gli utenti utilizzano i motori di ricerca per reperire informazioni sulle destinazioni turistiche. In generale si cercava di capire come gli utenti accedono all'enorme mole di informazioni che hanno a disposizione.

La riceca è stata svolta su un campione di 1589 persone residenti in USA, UK e Germania. Tutti gli intervistati avevano compiuto un viaggio negli ultimi 12 mesi.

Il primo dato che emerge dalla ricerca è che i motori di ricerca sono ritenuti un valido strumento per cercare informazioni utili per le proprie vacanze. La ricerca passava poi ad analizzare i comportamenti di coloro che hanno visitato l'Italia. Il dato che più colpisce è che gli stranieri tendono a visitare il nostro paese nei mesi che vanno da maggio a novembre consentendo così una maggiore ripartizione dei flussi (a differenza degli italiani che viaggiano prevalentemente in agosto).

In seguito la ricerca dimostra come l'Italia sia una destinazione molto considerata dagli stranieri come meta delle proprie vacanze, seconda solo alla Spagna che si dimostra anche la meta preferita dei turisti che prendono in considerazione l'Italia come destinazione delle proprie vacanze ma cambiano idea durante il processo decisionale.

La ricerca si occupa anche di capire che cosa significa l'Italia per gli stranieri. E' sorprendente notare come l'Italia sia sinonimo soprattutto di bellezza naturale e poco di sole e mare. Al contrario la Spagna è ben posizionata sul prodotto solo e mare. L'Italia può essere assimilata alla Norvegia in quanto a bellezza naturale percepite dagli utenti stranieri.

Dai siti che gli utenti visitano si deduce l'importanza ed il successo che trovano i siti del minestero e degli enti regionali del turismo. Logicamente come importanza seguono i siti che potremmo definire c2c, ovvero che riportano l'esperienza di altri turisti. Quindi vengono visitati siti come tripadvisor ma anche blog possibilmente con numerose foto che forniscano un'idea della destinazione.

In ogni caso, al giorno d'oggi possiamo dire che le vacanze iniziano dai motori di ricerca e, quindi, in particolare da Google. Tuttavia nei link sponsorizzati su keyword generiche quali "vacanze mare italia" si possono trovare siti di hotel insieme ad enti regionali del turismo e generalmente nessun sito istituzionale italiano. Se l'utente è indeciso e fa fatica a trovare altre informazione cambia la sua idea di vacanza e quindi si perdono potenziali clienti. Tant'è che per esempio anche siti connessi con altre destinazioni fanno campagne di pay per click con parole come "vacanze al mare italia", proprio per andare a prendere quella fetta di indecisi che successivamente cambieranno idea nel processo decisionale.

Quanto tempo prima prenotano i turisti stranieri? Generalmente (1 su 2) prenotano almeno 3 mesi prima (questa è un'informazione utile se si deve pianificare attentamente una campagna di pay per click).

In sintesi quanto emerso è un quadro che mostra un'Italia in ritardo rispetto ad altre destinazioni più competitive. Bisogna iniziare a lavorare sull'esperienza dei turisti piuttosto che su ciò che gli operatori ritengono di dover fare. Ritengo che sia necessario un cambio di prospettiva, perchè se gli operatori sono convinti che i turisti stranieri vengano nel nostro paese per il mare, ma poi scopriamo che in realtà ci vengono per le bellezze paesaggistiche è forse necessario cambiare prospettiva ed ascoltare di più le esigenze e le aspettative del turista. Perchè altrimenti la concorrenza è ad un click da noi e così facendo l'Italia perde giorno dopo giorno competitività sul mercato internazionale a favore di nazioni più dinamiche quali la Spagna e la Francia.

Tecnologia Web 2.0

Sabrina Pesarini (web marketing manager del Friuli Venezia Giulia) ha illustrato come è cambiato il mondo di internet nel passare dal web 1.0 al web 2.0 e di tutte le tecnologie web 2.0 a disposizione della destinazione turistica.

Dopo aver dimostrato con dati aggiornatissimi perchè il turismo online sia un segmento in espansione di oltre il 40% su base annua, Sabrina si è occupata del passaggio dal web 1.0 al web 2.0. Ovvero da un punto di vista turistico come sia passati da un sito web vetrina ad un sito web dinamico ed infine si sia arrivati ai concetti di community, social network ed infine al user generated content. Il visitatore di un sito web non è più un utente passivo ma può interagire creando egli stesso contenuto e di come il passaparola tra utenti è oggi più che mai lo strumento più importante per influenzare i potenziali turisti dal momento che la comunicazione c2c è quella in cui c'è più fiducia.

Successivamente è stata analizzata la nuova rete con cui viene venduto il prodotto turistico. Al giorno d'oggi il turista online può passare agilmente da un fornitore ad un altro. I canali tradizionali da soli non bastano più bisogna sfruttarli tutti, ed investire molto sul canale online perchè non si può rinunciare ad un canale che cresce del 40% all'anno.

I siti web che hanno una tecnologia web 2.0 sono anche quelli che riscuotono il maggiore successo in termini di visite, bast pensare che youtube.com è il sesto sito per numero di visite, mentre ci sono più di 110 milioni di blog e vengono pubblicati più di 18 post al secondo. Da tutto ciò si può solo concludere che a partire dal 2010 più del 70% del contenuto della rete sarà user generated.

La destinazione turistica come può affrontare questo cambiamento? Deve monitorare cosa si dice in rete, per capire qual è la sua brand reputation. Tutelare la propria fama online serve per continuare ad attrarre nuovi visitatori. Quindi si ritorna un po' al concetto del precedente intervento: un turista soddisfatto ne parlerà bene nei social network di cui fa parte e nel proprio blog creando una brand reputation della destinazione.

sabato 14 giugno 2008

Come è cambiato il turista

Marzia Meotti (responsabile Marketing dell’Agenzia Turismo FVG) e Flavia Fagotto (responsabile promo commercializzazione Business to consumer dell’Agenzia Turismo FVG) hanno tracciato un quadro su come è cambiato il turista in questi ultimi 10 anni. Si sono focalizzate soprattutto sul cambiamento che è avvenuto dal punto di vista della destinazione turistica che si trova nella posizione di dover cambiare il modo in cui si mette in relazione con il potenziale turista.

Ci tengo a sottolineare che non si può più parlare solo di comunicazione ma bisogna stabilire una relazione con il proprio pubblico di riferimento.

Durante il convegno di Lavagna si è parlato molto di come il comumatore sia sottoposto a moltissimi messaggi pubblicitari e non. Per questo motivo le aziende e le destinazioni tempestano il potenziali turista con tantissimi messaggi, cercando con tutte le loro forze di comunicare il più possibile. In un contesto del genere il consumatore è distratto da troppi stimoli, quindi diventa sempre più difficile cogliere la sua attenzione.

La destinazione deve cambiare il proprio modo di comunicare cercando di coinvolgere il turista, di emozionarlo e quindi di renderlo partecipe di una comunicazione che non più univoca (dalla destinazione al turista) ma è diventato un dialogo.

I media tradizionali stanno perdendo importanza perchè il consumatore, sempre più esperto, filtra in automatico tutti questi messaggi che sono scartati a priori. Proprio per questi motivo gli altri canali più innovativi (internet in primis) sono preferiti in un mix di comunicazione che comprende sempre più canali.

Durante la presentazione sono stati anche presentati come sempre più convenienti operazioni di viral marketing e di guerrilla marketing. Questi tipi di comunicazione sono più efficaci perchè riescono a coinvolgere di più il consumatore. I due casi di successo che sono stati presentati sono quelli della Groenlandia e di Londra che giocano su una comunicazione molto legata ai sentimenti e meno alla comunicazione turistica tradizionale (foto delle bellezza della destinazione).

Nella seconda parte della presentazione si è passati invece a cercare di fare un profilo del turista di oggi. Tuttavia il contesto attuale ci impedisce di fare delle segmentazioni ben precise. Infatti il turista di oggi è sempre più informato, sottoposto a numerosi messaggi pubblicitari. Nel passato si poteva facilmente parlare di turismo di massa, mentre al giorno d'oggi è necessario parlare di turismo di nicchia e di dynamic packaging perchè il turista non scegli più la propria vacanza in base alle destinazioni ma in base alla motivazione ed alla esperienza. Le destinazioni turistiche che non operano questo cambiamento che potremmo definire turista-centrico rischiano di rimanere indietro rispetto al panorama turistico mondiale, in cui ci sono nuove destinazioni emergenti che spingono molto sull'esperienza del turista rispetto alle bellezze naturali.

Per questo non si può più parlare di comunicazione ma la destinazione deve iniziare a dialogare con il proprio pubblico e di necessità anche a promo-commercializzare il proprio prodotto. In questo passaggio ritorna il concetto di stabilire una relazione con il proprio turista che deve poter personalizzare la propria esperienza nella destinazione. In questo senso esistono già gli strumenti per mettersi in contatto con il proprio turista in tutte le fasi sia prima che arriva nella destinazione, sia quando vi si trova ed infine quando ritorna dalle proprie vacanze. Ed ecco che prende sempre più piedi il concetto di customer relationship management (CRM) che deve essere applicata da tutte le destinazioni che desiderino competere sul mercato turistico mondiali.

La destinazione deve fare tesoro di tutte le informazioni e suggerimenti che il turista gli fornisce per poter migliorare gli standard dei propri servizi. Sappiamo che l'esperienza di un turista nella nostra destinazione è data dalla somma di un certo numero di esperienze con altrettanti servizi. Tuttavia quello che pesa di più nell'esperienza globale è quello dell'albergo. Di conseguenza una destinazione che vuole iniziare a modificare la propria offerta è meglio che parta proprio dal settore ricettivo.

Una volta che viene ristabilita la centralità del cliente, egli sarà soddisfatto. La soddisfazione della propria esperienza lo porterà a dirlo ad altre persone. Ed è qui che scatta il passaparola: la forma migliore che una destinazione ha per comunicare all'esterno!

Primo Convegno del turismo a Lavagna

Sabato 7 giugno sono andato a Lavagna per prendere parte ad un interessante convegno dal titolo: "Internet e Low Cost: come cambia il turismo". I dettagli del convegno potete trovarli in qui. In 5 interventi vi riassumerò i contenuti di questo convegno che ha fornito spunti interessanti agli operatori del comparto turistico della provincia di Genova ed a tutte le persone che sono intervenute.

martedì 10 giugno 2008

Video AdWords: consigli per il pay per click

Eccoti un interessante video che fornisce diversi consigli utili per creare campagne pay per click funzionali all'obiettivo prefissato. Ovviamente di rivolge ad aziende, ma serve anche per le singole persone. Studiate Excel!



View Andrea Vassalli's profile on LinkedIn

Consigli per il blog: aumentare le visite al blog

Ho trovato questo interessantissimo post su Top Seo Tricks che si occupa di un argomeno del quale mi sono occupato altre volte ovvero aumentare le visite al blog. In 4 pratici consigli ti voglio fornire il meglio che credo ci sia in rete (ho tradotto l'articolo ma sul Top Seo Tricks puoi trovare l'articolo in inglese):

La vera forza dei blog è la possibilità di attrarre traffico dai motori di ricerca in modo naturale (e gratuito)

I blogs come wordpress so già ben strutturati ed ogni pagina possiede una solida rete di link che dovete solo sfruttare al meglio.

Vi ho già mostrato dei siti in cui puoi inserire il tuo blog ed aumentare il ranking!

Le directory sono una fondamentale fonte di link (ed in più ce ne sono numerose dedicate ai blog).

Eccoti i 4 consigli per aumentare le visite ai blog:

1) Scelta delle Keyword

Sta a te,

a) Scelgi di puntare a keyword che hanno volumi di ricerca molto alti e spera di raggiungere una posizione bassa sui motori di ricerca per ottenere un minimo di traffico.

oppure

b) scegli keyword con minore volume di ricerca ma sarai in buona posizione per ottenere un discreto volume di traffico.

Questo tipo di traffico ti porterà meno visite ma saranno più profilate per il tuo contenuto.

La miglior cosa di avere un blog è che ti puoi indicizzare e comparire nelle serp per addirittura 4 frasi o keyword connesse con ciò di cui ti occupi.

2) Keyword Density

Puoi ripetere le keyword quante volte vuoi nei tuoi post.

Puoi inserirle nei titoli dei post, nei nomi delle categorie, nelle url ed anche nei tags che scelgi tu.

3) Pubblica i tuoi post costantemente nel tempo

Invece di inserire post ogni 15 minuti oppure farlo in maniera discontinua, è meglio che tu lo faccia con una certa frequenza che mantieni costante nel tempo.

Controlla le performance del tuo sito con Statcounter, Wordpress Wassup plugin o Google Analytics o qualunque altro software tu utilizzi.

4) Blog Feed

Usa i feed del tuo sito nei forum perchè ti aiuteranno a promuovere il tuo blog.

Il titolo del feed si indicizzerà e aumenterà i link al tuo blog. Tutti questi link aiuteranno il tuo sito ad ottenere un miglior ranking nelle SERP.

L'effetto sarà migliore se costruirai un sito che è anche utile e usabile dai tuoi utenti.

Guida Adwords: novità dal mondo del pay per click

Se utilizzi spesso la piattaforma di Pay per Click di Google AdWords queste poche novità che ti illustro ti saranno già note. In caso contrario ti aggiornerò un po' su quegli elementi che sono stati aggiunti alla piattaforma e che ti possono essere utili per migliorare il rendimento delle tue campagne AdWords. Eccoti allora le novità:

  • Conversioni: come era prevedibile da alcuni mesi Google sta migliorando i suoi strumenti per misurare le effettive conversioni del vostro sito (se non sai cos'è una conversione leggi qui). Quindi potrai stabilire più conversioni per diversi obiettivi. Ad esempio se hai un sito web che fa e-commerce, la vendita è sicuramente una conversione ma potrebbe esserlo anche una richiesta informazioni. Ti consiglio caldamente di stabilire anche un valore di massima per ogni azione che vuoi che gli utenti compiano sul tuo sito. Solo così potrai misurare se effettivamente le tue campagne di marketing sono redditizie o meno.
  • Posizione dell'annuncio: da qualche mese puoi anche stabilire una preferenza di posizione dell'annuncio. Quindi puoi far comparire i tuoi annunci nelle posizioni che preferisci. Ti consiglio posizioni alte per keyword di brand, se sei così fortunato da essere cercato per keyword di brand.
Ti ho portato queste due novità per segnalarti altre potenzialità della piattoforma di Google AdWords. Per altre informazioni ti rimando a questa Guida AdWords.

sabato 31 maggio 2008

Pubblicità su Youtube

Facendo una semplice ricerca su Youtube di qualche video interessante, ho notato come siano apparsi accanto ai risultati anche dei video sponsorizzati.

Ecco che quindi il sistema di Adwords viene anche applicato a youtube:


Addio a Radio Rock Fm...

Oggi non ce la faccio a non pubblicare questa notizia anche se non c'entra nulla con il web marketing, perchè quando scopri che chiuderà i battenti la radio che ti ha accompagnato in tanti anni con le sue classifiche, le sue voci e la sua musica ovviamente.

La cosa che più mi rattrista è che stiamo perdendo un pezzo di storia della radio italiana. Inutile dirvi che Radio Rock Fm ha sempre mostrato tutte le sfaccettature del rock riuscendo a raggiungere un pubblico vasto (170.000) nonostante le poche frquenze.

Riporto il primo comunicato stampa che annuncia la nascita di Rock Family per rimanere in contatto con la Famiglia. Perchè Rock Fm resterà sempre nelle nostre orecchie!
\m/

"C’e’ un mondo che ha deciso che le voci fuori dal coro non debbano essere ascoltate....

Queste voci arrivano direttamente dal cuore e urlano amore e passione, il rock’n’roll è la scintilla che fa scattare tutto questo!!!

E allora benvenuti nella famiglia di chi ha fatto del rock’n’roll una scelta di vita e una forma di comunicazione: RockFaMily.it

Questo sito nasce con lo scopo di non disperdere un patrimonio culturale e di umanità che si è formato nel corso dei diciotto anni di storia dell’emittente radiofonica RockFM.

Una storia che si concluderà al termine del prossimo mese di maggio,con un’ultima settimana che vedrà gli studi della radio pronti a ospitare musicisti, DJ e tutti coloro i quali hanno partecipato o semplicemente condiviso questa meravigliosa esperienza.

L’ultimo lungo e affettuoso abbraccio ON AIR avverrà con una diretta non-stop che partirà dalle 18 di venerdì 30 maggio per concludersi alla stessa ora di sabato 31 maggio.

RockFaMily.it sarà il nuovo strumento attraverso il quale le voci fuori dal coro torneranno a farsi sentire.

A presto per nuovi aggiornamenti."

Marco, Max, L' Ariele, Claudia, Mox, Edo, Maurizio, Giulio, Fabio, Chuck, Freak.

giovedì 29 maggio 2008

Consigli per il blog: 10 siti in cui segnalare il vostro blog

Nei post dell'ultima settimana mi sono occupato di darvi alcuni consigli per aumentare le visite ai blog sempre attraverso l'uso di semplici regole facili da applicare. Ora invece vi volevo segnalare 10 directories in cui segnalare il vostro blog.

Inutile sottolineare quanto incida l'attività di link building sul ranking di un sito web, sia esso un blog o un sito qualunque.

Alcuni dei siti che vi segnalo sono specificatamente rivolti ai bloggers altri sono directory generiche con una sezione dedicata proprio ai bloggers. Credo che sia importante fornire dei consigli per migliorare il proprio blog perchè ad ogni blogger interessa che ciò che posta sia letto dal maggior numero di persone possibili.

Avere molti link in ingresso significa che il proprio blog è considerato importante, non averne o averne pochi significa essere non interessanti per il web. Esistono molti modi per ottenere link in ingresso. Il primo modo è sicuramente quello di segnalare il vostro blog in quante più directory possibili. Per questo vi fornirò 10 directory in cui aggiungere i vostri blog. Non dimenticate che questo è solo l'inizio, in seguito dovrete continuare costantamente nel tempo questo attività.

I link in ingresso vi porteranno sia delle visite (che potrete tracciare attravero Analytics per blog) che un miglior ranking per le keyword che avete scelto per posizionare il vostro blog.

Eccovi quindi la lista (copiate ed incollate la url nei vostri browser):

1. www.xdirectory.it
2. www.sullarete.it
3. www.italiapuntonet.net
4. www.blogitalia.it
5. www.mrlink.it
6. www.jugo.it
7. www.2100-link.com
8. www.blogitaliani.net
9. www.blogs-italia.net
10. www.blogtools.it

Eccovi 10 directory da cui partire. Voi che ne pensate?

lunedì 26 maggio 2008

Undicesimo consiglio per il tuo blog

Sabato ho pubblicato un post nel quale vi consigliavo 10 modi per aumentare le visite al vostro blog. Oggi vi aggiungo l'undicesima regola valida però per blogger:

11. Aggiornate continuamente il vostro blog
Ovvero se avete dei post che volete pubblicare assicuratevi di farlo per quanto possibile il più spesso possibile. In questo modo il vostro blog sarà visibile tra i modificati di recenti e le persone vi potranno accedere più facilmente.

sabato 24 maggio 2008

Aumentare le visite del proprio blog in 10 regole


Avete un blog che aggiornate costantemente ma non sapete come aumentare le visite al vostro blog? Volete guadagnare di più con Adsense sul vostro blog? Siete nel posto giusto. In 10 semplici regole cercherò di spiegarvi come far aumentare le visite al vostro blog. Se seguirete questi consigli per il vostro blog, sono sicuro che avrete un riscontro in termini di aumento delle visite.



Un blog è uno spazio nel quale potete scrivere liberamente di quello che più vi piace, in ogni caso queste 10 regole non vogliono andare a toccare quello di cui scrivete ma il modo in cui lo fate. I fattori di successo di un blog si dividono in fattori on site (sul vostro blog) e fattori off site (al di fuori del vostro blog). Le prime regole riguardano i fattori onsite, le ultime sono quelle dedicate ai fattori off site.

1. Scrivete di argomenti cui siete esperti
Non necessariamente dovete tenere un blog in sui parlate del vostro lavoro, ma certamente se vi occupate delle cose che vi interessano sarete più in grado di scrivere cose interessanti per le persone che arriveranno sul vostro blog.

2. Cercate per quanto possibile di scrivere contenuti originali
Copiare ed incollare contenuto da altri blog non vi porterà lontano, perchè non ne siete voi gli autori. Logicamente quando una notizia o un argomento si trova affrontato in maniera completa in un altro blog potete pure riportare il testo. In generale cercate di commentare sempre quello che riportate da altre fonti, in questo modo potrete aggiungere qualcosa a quello che avete riportato. Citate sempre le fonti.

3. Usate strumento per la selezione di keyword
Non vi dimenticate che il titolo che date ai vostri post è l'elemento chiave per far sì che si indicizzi sui motori di ricerca. Quindi se devo scrivere un post sul golf invece che intitolarlo "Ecco come si vince a Golf", magari scegliete un titolo come: "suggerimenti di Golf". Questo è solo un esempio ma cercate di adeguare l'uso delle parole chiave a ciò che cercano gli utenti.

4. Usate sempre le etichette o tag per post
Le etichette o i tag diventeranno dei link nel vostro blog di importanza notevole per i vostri post.

5. Mantenete gli articoli in home page fino a quando non si sono indicizzati
Lo spider di google visita l'home page del vostro blog e segue tutti i link che vi sono presenti, quindi cercate di mantenere gli articoli non ancora indicizzati in home page per alemeno 2 settimane.

6. Lasciate commenti su altri blog
Se trovate altri blog che si occupano del vostro argomento cercati di lasciare dei commenti ad i post che sono presenti per stimolare l'interesse verso il vostro blog.

7. Linkate i vostri precedenti post a mano a mano che ne aggiungete altri
Se parlate di un argomento connesso direttamente ad un post che avete scritto in passato cercate di mettere un link di valenza semantica verso il vecchio post (è utile per gli spider ma anche per gli utenti stessi).

8. Fate link building
Segnalate il vostro blog in quante più directory è possibile. Vi assicuro che ce sono numerose italiane, vi basta cercare blog directory su Google.

9. Pubblicate l'indirizzo del blog in tutti i social network che utilizzate
Questo è utile per far sì che le persone che vedono il vostro profilo su Facebook o Linkedin (per dirne 2) visitino poi anche il vostro blog.

10. Tracciate le performance del vostro blog con Analytics
Potete utilizzare Google Analytics sul vostro blog è facile e veloce da installare.

Spero che questi consigli per il blog vi siano utili per aumentare le visite al vostro blog!
Buon divertimento a tutti!

Adwords per le PMI

Sicuramente Adwords dà la possibilità a chiunque di ottenere degli ottimi risultati con il pay per click, proprio perchè la rete è il posto giusto in cui le nicchie di mercato si possono esprimere e trovare i propri prodotti. Di conseguenza dovrete scegliere con molta cura le keyword esatte che rappresentano al meglio la vostra attività. In questo modo potrete risparmiare molti soldi nella pubblicità. In questo video potete trovare utili informazioni sull'argomento (è in inglese...):



Guida Adwords


In questo post voglio riunire un po' di risorse utili che possono servirvi come guida Adwords. Metterò insieme tutte le risorse che bisogna consultare per diventare dei veri e propri esperti nell'uso della piattaforma di Pay per Click più conosciuta e più usata al mondo.
Cominciamo dalla definizione che Wikipedia ne dà:

AdWords is Google's flagship advertising product and main source of revenue. AdWords offers pay-per-click (PPC) advertising, and site-targeted advertising for both text and banner ads. The AdWords program includes local, national, and international distribution. Google's text advertisements are short, consisting of one title line and two content text lines. Image ads can be one of several different Interactive Advertising Bureau (IAB) standard sizes. (per la definizione completa clicca qui)

Questa definizione copre tutti gli aspetti della piattaforma che è in continuo cambiamento. Per esempio di recente è stata introdotta la possibilità di impostare la posizione dell'annuncio che desideriamo per ogni keyword per cui facciamo delle offerte.

Le guide Adwords di Google


Dal momento che Adwords è per Google la principale fonte di profitti, l'azienda stessa ci fornisce alcune risorse utili per ottimizzare il vostro utilizzo della piattaforma. Esiste il centro didattico di Adwords che nelle sue sezioni tocca tutti gli elementi fondamentali che dovete conoscere per poter utilizzare questo strumento al meglio. Vi consiglio di leggerlo nella sua interezza, perchè di sicuro Google conosce molto bene i propri prodotti.

Attraverso questa utilissima risorsa imparerete come scrivere gli annunci per Adwords, come aprire un account e le best practises. Come capita molto spesso nel web marketing non esiste nessuna regola che si possa applicare a tutti i settori ed a tutti i siti, ma almeno con questa guida potrete riuscire ad impostare correttamente le vostre campagne Adwords.

La vera forza di questo strumento è che vi permette di impostare il budget a vostra discrezione e come meglio preferite. Per esempio potete impostare il target geografico delle vostre campagne ed anche gli orari in cui volete far apparire i vostri annunci.

Tuttavia, a mio avviso, cosa rende la pubblicità attraverso il pay per click davvero superiore a qualunque altra forma di pubblicità è la sua totale tracciabilità. Ed è per questo che vi invito sempre ad impostare degli obiettivi per le vostre campagne, perchè solo così potrete sapere se ne vale la pena.

Il pay per click ha da sempre fatto leva sulla possibilità di calcolare il ROI delle proprie campagne, vista appunto la sua totale tracciabilità. Su questo aspetto Google vi fornisce una guida utilissima chiamata Università delle Conversioni, che vi permetterà di capire che cosa serve per rendere un sito efficace in base ai propri obiettivi. Vi consiglio di leggerla molto attentamente perchè è molto difficile capire che cosa rende un sito web vincente rispetto ad un altro. In questo campo esistono solo pochissime tecniche, quello che vi consiglio è di fare tanti test, provare diverse landing pages per tutte le campagne di Adwords per vedere quali sono quelle che performano meglio.

In sintesi vi consiglio di utilizzare queste due guide della casa madre per cominciare a far rendere il vostro sito.

Altre guide Adwords

Dal momento che non sono molte le persone che sanno usare al meglio Google Adwords, vi sono numerose agenzie e professionisti che sul mercato vi possono aiutare a far rendere efficacemente il vostro sito. In rete si possono trovare gratuitamente numerose risorse gratuite che vi possono guidare all'utilizzo di questa piattaforma.

Cominciamo quindi con il vedere quali sono le fonti autorevoli (in Italia) del settore. Sicuramente il sito di Giorgio Tave è un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano conoscere al meglio gli strumenti di promozione online sia gratuiti che a pagamento. In questa pagina trovate un interessante forum nel quale potete postare i vostri dubbi, perplessità ed avere una risposta ai vostri dubbi.

Attraverso il blog di Google stesso su Adwords (visibile qui) potrete trovare una utile guida di Adwords anche se scritta in inglese. Vi sconsiglio di comperare libri su Adwords, perchè essendo una realtà che cambia così in fretta si presta meglio alla forma di scrittura online.

A questo punto non vi resta che iniziare e non dimenticate che esistono anche numerosi video su youtube che vi spegano come utilizzare la piattaforma. Alcuni sono anche pubblicati sul mio blog.

sabato 17 maggio 2008

Analytics tutorial (parte 2)

Eccovi la seconda parte del tutorial di Analytics:

Analytics tutorial (parte 1)

Ecco a voi un interessante tutorial in inglese che vi guiderà passo dopo passo all'uso di Google Analytics:

Analytics per blog e bloggers!

Siete pronti a scoprire chi, come, dove visita il vostro blog?

Ora è possibile, grazie a Google Analytics. Basta loggarsi con il vostro account di bloggers in Google Analytics, compilare tutti i campi richiesti, copiare il codice di monitoraggio e incollarlo in Layout/Modifica Html ed il gioco è fatto.

Dovete solo aspettare 24 h e comincierete a vedere i primi rapporti. Ovvero come le persone arrivano sul vostro blog e cosa fanno.

Lo uso da quando è andato online il mio blog ed è interessante scoprire quello che succede ai miei visitatori sul mio blog.

Buon divertimento e buone analisi!

Mobile Marketing: il marketing per i cellulari

In questi giorni ho seguito un interessante seminario sull'argomento mobile marketing. Per fare chiarezza qui trovate una utile definizione.

Come target demografico ho scoperto che l'utente medio che naviga in internet dal proprio cellulare è un maschio sotto i 35 anni. I contenuti che cerca sono in genere loghi e suonerie per i cellulari, esercizi locali, notizie e meteo.

Fatta questa premessa bisogna riconoscere come questo sarà sempre più utilizzato nel futuro con il passare del tempo e il miglioramento tecnologico.

Esiste una versione mobile di Google e quindi vi è la possibilità di aderire al programma Adwords anche per i cellulari. La piattaforma che si può utilizzare è esattamente la stessa che già si utilizza per gli annunci testuali per il web.

Gli annunci di Adwords per mobile possono essere pubblicati sia nei risultati di ricerca che nella rete dei contenuti. Si può avere la stessa traccibilità dei risultati che c'è online.

Tuttavia la vera novità, che è data dallo strumento in sè, è la possibilità di fornire un numero di telefono associato all'annuncio. Cosa cambia rispetto ad Adwords per il web? Anche sul web è possibile creare un numero di telefono dedicato alle proprie campagne per poter tracciare le conversioni, ma con il cellulare tutto questo processo si velocizza notevolmente e si può monitorare esattamente i risultati delle proprie campagne.

Siamo ancora lontani dalla situazione in cui gli utenti cerchino esercizi locali attraverso la rete con il proprio cellulare, però non escludo che ciò avvenga nel futuro. Al momento credo che il mobile marketing funzioni molto bene settori quali le news, meteo e contenuti per cellulari. Potrebbe essere utile nel travel ma per le persone che si organizzano la propria vacanza da soli e si collegano quando sono arivati nella località per trovare un alloggio. In ogni caso vale la pena provare, i bid sono ancora bassi ma in rapida ascesa.

Per riassumere, le mie perplessità al riguardo (peraltro tuttaltro che chiarite durante il seminario) sono:


1. gli annunci di testo sono veramente corti

2. i cpc sono molto bassi ora, ma cosa succederà nel futuro al crescere della concorrenza?
3. quali settori funzionano veramente?

Vi lascio con questi quesiti, sicuro che nel futuro sappiate trovare risposte soddisfacenti.

domenica 11 maggio 2008

Guida-Google.com

Ho trovato molto utile il blog Guida Google perchè fornisce informazioni molto particolareggiate e dettagliate sulle strategie per imparare a promuovere il proprio sito su Google.

In generale la promozione può avvenire in 2 modi:

  • gratis: attraverso un intenso lavoro di search engine optimization;
  • a pagamento: sottoscrivendo delle campagne di advertising (che possono essere di annunci testuali, banner o video).

Di sicuro entrambi gli strumenti sono validi per promuovere il proprio e, in genere, utilizzarli entrambi in maniera bilanciata può portare ad ottimi risultati.

L'altra faccia di Adwords

Adsense è il servizio che fa comparire annunci di Google Adwords sui siti internet. Questi annunci sono contestuali agli argomenti trattati dal sito internet in questione. Si possono iscrivere anche i bloggers! Ovviamente questo potente strumento può aiutarti a migliorare i guadagni del tuo sito internet.

Introduzione a Google Adwords

Ecco il video introduttivo del diffusissimo servizio di pubblicità online più famoso al mondo:



Gli italiani e le prenotazioni di viaggi e vacanze nel web

Un'altra indagine, che può aiutarci a far luce sul comportamento degli utenti nel processo di acquisto on-line, è quella commissionata da Seat Pagine Gialle e Federalberghi. La ricerca è stata realizzata dall'istituto Dinamiche sull'utilizzo di internet in previsione di un viaggio o di una vacanza ed è visionabile sul sito www.turismoefinanza.it. L'analisi statistica è stata effettuata su un campione di italiani di età compresa tra i 18 e i 64 anni, che è stato in vacanza almeno una volta negli ultimi 12 mesi.

Il primo dato che emerge è che il 47% ha consultato la rete prima di partire per un viaggio.
Questa affermazione ci conferma quanto detto precedentemente, ormai un italiano su due cerca informazioni on-line per organizzare le proprie vacanze.

Gli italiani che pianificano le loro vacanze affidandosi a internet manifestano l'esigenza di reperire diverse tipologie di informazioni. Più in particolare, il 61% è interessato alle caratteristiche generali delle destinazioni, il 57% si indirizza invece sui siti di specifiche strutture ricettive e il 53% è interessato a reperire maggiori dettagli sui prezzi. Il 32% del campione raccoglie le informazioni e, in seguito, prenota sulla rete mentre il 14% accede ad internet con la precisa intenzione di effettuare direttamente una prenotazione.

Da questi dati si può vedere come le persone siano prevalentemente interessate a reperire informazioni piuttosto che ad effettuare una prenotazione on-line. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che il mercato non è ancora maturo per generare un volume di transazioni superiori.

Non bisogna sottovalutare l’importanza della rete nelle vendite off-line. Ad esempio, può capitare che un tour operator abbia una catena di agenzie associate. Supponiamo che un utente arrivi sul sito di questo tour operator, trovi in pacchetto che fa per lui e decida di recarsi fisicamente presso l’agenzia. In questo caso il sito web del tour operator ha portato ad una transazione off-line.

In riferimento alla tipologia di siti visitati, la scelta degli italiani si divide tra quelli delle istituzioni, degli enti locali e delle associazioni di categoria (49%) e quelli delle singole strutture (39%), seguono quelli delle compagnie aree (33%), quelli delle agenzie di viaggio (30%) e dei tour operator (26%).

Passando poi ad analizzare più nel dettaglio i comportamenti di coloro che hanno utilizzato internet per prenotare o acquistare un viaggio, i dati evidenziando come gli italiani tendano a concentrare lo shopping elettronico soprattutto sui trasporti (36%) e sui soggiorni (32%). Segue, con una percentuale del 25% circa, l'acquisto di pacchetti "soggiorno e trasporti", mentre di minor entità è il peso relativo ai pacchetti turistici completi (10%) e ai last minute (6%).

Il motivo per cui si tende ad acquistare meno i pacchetti tutto compreso sta nel fatto che organizzare le proprie vacanze on-line è molto personale e quindi l’utente vuole organizzarsi la vacanza da solo senza far conto su un operatore.

Con riferimento ai siti e ai portali visitati hanno la meglio quelli delle specifiche strutture ricettive, (48% con una punta del 58% nella fascia di età tra i 55 e i 64 anni) delle compagnie aeree (45% con un picco del 52% fra giovani dai 25 ai 34 anni di età), seguono i portali delle agenzie di viaggio on-line (33%).

Questo dato conferma che gli utenti che cercano la propria vacanza on-line hanno voglia di costruirsi da soli il pacchetto magari con un contatto diretto con la struttura ricettiva.
In relazione invece alle modalità di pagamento in rete, il 56% degli intervistati che acquistano viaggi o vacanze su internet, utilizza costantemente la carta di credito mentre il 44% si avvale anche di altri mezzi di pagamento. Gli "heavy user" della carta di credito si confermano i giovani con una percentuale vicina al 70%.

Le carte di credito prepagate sono state una grande rivoluzione perché si adattano perfettamente ad uso elettronico e sono più diffuse tra i giovani, come era prevedibile.

Concludendo, volevo sottolineare come la rete sia il canale ideale dove ogni prodotto può trovare la sua nicchia. Secondo la teoria della long tail (
www.longtail.com), nel mercato tradizionale il 10% delle aziende (le più grandi) fatturano più del rimanente 90% di aziende. Tuttavia nel web questa situazione è esattamente all’opposto, proprio perché in internet ogni azienda può trovare la sua nicchia, coltivarla e farla crescere. Lascio a voi trarre le rimanenti conclusioni.

Turisti on-line e motori di ricerca

Visti i dati che ha fatto segnare l’e commerce turistico appare chiaro che i motori di ricerca abbiamo un ruolo fondamentale nella ricerca sia di informazioni turistiche nel processo di scelta della destinazione che sull’operatore dal quale acquistare. Di recente una campagna pubblicitaria per promuovere l’apertura di nuovi account di Google Adwords recitava: “5 viaggiatori su 10 acquistano la propria vacanza on-line, 9 su 10 la cercano con Google”. Google è cosciente che la industry del travel è la principale spender in pubblicità on-line proprio per il volume di affari che riesce a creare.

Su www.firstposition.it ho trovato un interessante post nel quale si parla del comportamento degli utenti nella ricerca delle proprie vacanze da acquistare nel web:
Google UK e ComScore hanno unito le forze per condurre negli scorsi mesi un’approfondita indagine sul rapporto fra viaggiatori on-line e motori di ricerca. Il risultato? I viaggiatori usano i motori di ricerca per pianificare ed acquistare viaggi in modo più sofisticato rispetto al passato.
Questa ricerca è riferita al mercato UK, ma può aiutarci a comprendere come si comportano i viaggiatori on-line con i motori di ricerca.

Nel primo trimestre del 2007, 20 milioni di persone nel Regno Unito hanno utilizzato motori di ricerca per trovare informazioni di viaggio. Fra la prima ricerca e la prenotazione possono però passare diverse settimane. In media i consumatori impiegano quasi un mese dalla prima ricerca alla prenotazione.

Se gli utenti impiegano circa un mese per decidere la propria vacanza bisogna invogliarli a tornare sul nostro sito con strumenti quali “aggiungi ai preferiti” ed il social bookmarking. È fondamentale quindi che l’utente visiti il nostro sito per reperire informazioni, ma è altrettanto importante che ritorni poi per l’acquisto finale (se il nostro sito commercializza prodotti turistici).

In media, i consumatori di viaggi fanno 12 ricerche sui motori, visitano 22 siti web ed impiegano 29 giorni dalla prima ricerca alla prenotazione. Il 45% delle transazioni si verifica infatti 4 o più settimane dopo la prima ricerca. I viaggiatori visitano il sito dove poi prenotano più di una volta.
Aggiungo anche che gli utenti impiegano circa 3 secondi per capire se il sito in cui si trovano è adatto alle loro esigenze o meno. Bisogna far sì che l’utente comprenda subito cosa c’è nel nostro sito che fa per lui. Inoltre servono siti con tempi di caricamento pagina veloci e contenuti molto chiari.

La maggior parte dei viaggiatori on-line visita il sito dove in seguito acquisterà il viaggio più di una volta, con una media di 2.5 visite. Per i tour operator la media è più elevata, ed arriva al 3.9. Solo il 10% delle transazioni avviene la prima volta che l’utente visita il sito.

La costante crescita della competizione (e quindi dell’offerta) nel settore turistico on-line incoraggia i viaggiatori ad allungare i tempi della pianificazione della vacanza. Una tendenza che a sua volta rende sempre più difficile convincere i visitatori del nostro sito a premere “Book Now” senza continuare a cercare possibili alternative. I termini di ricerca generici svolgono un ruolo significativo nel percorso di acquisto dei consumatori.

Tenete bene a mente che su internet il concorrente è ad un click da te oppure è semplicemente in un altro tab del browser dell’utente che aspetta il suo turno per essere scansionato dal viaggiatore on-line. Molto spesso la leva del prezzo fa la differenza, perché gli utenti cercano il prezzo del medesimo hotel, volo o pacchetto su più siti di tour operator alla ricerca di quello più conveniente.

Il 54% dei viaggiatori comincia la ricerca sui motori con keyword generiche legate alla destinazione (es: “Italy travel”, “Rome hotel”), ed il 10% non usa mai, fra la ricerca e l’acquisto, keyword che contengano il brand dell’hotel (es: “Hotel Nerone Rome”). Nel 29% dei casi il viaggiatore inizia la pianificazione con una ricerca generica (es: “Rome Hotel”) e conclude con una ricerca che continene il Brand name (es: “Hotel Nerone Rome”).

A volte comparire ai primi risultati per parole chiave generiche può essere un bene perché, come si dice, portano traffico. Cosa succede però se queste parole chiave generiche si traducono in poche transazioni? La scelta delle parole chiave sulle quali puntare è una delle sfide per chiunque possegga un sito internet.

Concludiamo con una frase di Robin Frewe del settore travel di Google U.K.:

Questa indagine dimostra che i viaggiatori stanno diventando più incostanti e meno fedeli ad un Brand, e spendono sempre più tempo a pianificare il viaggio desiderato, considerando offerte da molti Brand concorrenti. Il fatto che tanti utenti usino termini di ricerca generici offre ampie possibilità di attrarre nuovi clienti nella fase di pianificazione iniziale del viaggio.