sabato 21 giugno 2008

I club di prodotto per il turista online


Elisabetta Zanella di Trentino spa ha invece portato all'attenzione dei partecipanti del Convegno sul turismo di Lavagna il tema dei club di prodotto come nuova possibile tematizzazione del prodotto Italia sul mercato internazionale.

Dopo una piccola premessa sulla perdita di competitività dell'Italia sul mercato internazionale, si è passati ad analizzare quali cambiamenti nel turista hanno portato alla creazione dei club di prodotto in Trentino. Ovvero il turista sta, ogni giorno che passa, diventando sempre più esperto. Chiede, si informa, naviga e legge le opinioni di altre persone. Per recuperare la competitività perduta è necessario lavorare sul prodotto per riqualificarlo, ristrutturla, tematizzarlo e specializzarlo. Ecco perchè i club di prodotto rappresentano una valida soluzione e vanno incontro alle esigenze del turista del terzo millennio.

In particolare, il vantaggio maggiore risiede nel fatto che si crea una rete di piccole imprese che da solo non sarebbero in grado di affacciarsi efficacemente sul mercato globale. Insieme invece possono essere perfettamente identificate come facenti parti di una rete specifica e quindi i consumatori riescono ad identificarle semplicemente ed in maniera precisa. Il vantaggio di far parte di un network porta anche ad economie di scala ed alla possibilità di essere presenti con la promozione anche su mercati molto lontani.

Il club di prodotto deve identificare un concept di base che sia un'idea ben precisa e delineata. Successivamente si deve identificare una nicchia di mercato potenzialmente interessata. In terzo luogo bisogna darsi delle regole, bisogna credere in dei valori, ma soprattutto bisogna poi stabilire degli obiettivi. Su questa cosa vale la pena di fare delle precisazioni. E' fondamentale capire dove vogliamo arrivare e come vogliamo misurare in termini quantitavi gli obiettivi che si siamo prefissati. In questo modo potremo ogni anno andare a vedere se gli obiettivi sono stati raggiunti ed andarne a stabilire di nuovi. Quindi bisogna stabire dei metodi di valutazioni periodici per valutare l'efficacia delle azioni intraprese.

Un club di prodotto deve avere alla base un'idea, un concept originali che siano distintivi ed autentici. Allo stesso tempo ci deve essere una visione condivisa tra i vari operatori che fanno parte del club. Il club di prodotto deve essere innovativo e rappresentare un'eccellenza del territorio. Ma il fattore forse più importante è che bisogna fare una scelta dei mercati sui quali puntare a discapito di altri.

L'evoluzione che le destinazioni turistiche devono avere dall'offerta indifferenziata, passa attraverso l'offerta qualificata per poi approdare alla fine al club di prodotto.

La case history analizzata a questo punto dell'intervento è stata quella del club di prodotto Vita Nova - Wellness Trentino. Un caso di un consorzio che si è evoluto in club di prodotto e che adesso vanta ben 49 hotel aderenti. Attraverso un tavolo di concertazione tra setorre pubblico e l'associazione di categoria si è individuato nel prodotto wellness come una possibile soluzione per riqualificare l'offerta trentina. I fattori di successo sono stati l'ottimo rapporto qualità prezzo e l'ulteriore specializzazione a seconda del target che rappresenta la domanda di vacanze nel segno del benessere.

I risultati di questa iniziativa sono stati numerosi soprattutto in termini di riqualificazione delle strutture ricettive e di un allungamento del periodo di apertura degli alberghi stessi. Tutto ciò ha portato ad un aumento dei ricavi e dell'occupazione media delle strutture ricettive. Appare chiaro che da parte degli albergatori ci vuole il coraggio di superare il particolarismo che affligge il settore turistico nel quale piccoli sforzi comuni possono permettere di ottenere vantaggi per tutto il territorio. Il settore turistico è forse quello che può beneficiare al massimo di iniziative concertate e comuni.

Il secondo caso presentato durante la conferenza è stata quello del prodotto Giocovacanza dedicato alle famiglie. Questo club di prodotto ha una genesi molto particolare perchè nasce dalle esigenze degli albergatori che dopo aver frequentato un corso di formazione hanno dettato le regole del club. Quindi è stato il massimo dal punto di vista della spontaneità. Il settore pubblico non ha previsto incentivi e i 13 albergatori coinvolti si sono sentiti sempre più partecipi di tutto il progetto e quindi sono stati più portati a essere parte attiva nel progetto. Hanno di conseguenza iniziato ad investire nel concept del progetto.

Ma quali sono i ruoli dei tre soggetti in gioco? ovvero il settore pubblico, la destination management company quali Trentino Spa ed i privati? Elisabetta Zanella lo ha illustrato con molta precisione quali sono i ruoli di tutti:

1. Il settore pubblico deve funzionare da facilitatore della promozione dei club di prodotto e deve all'occorrenza finanziare degli incentivi che favoriscano la crescita di questi club.

2. I privati devono investire nella riqualificazione, ma soprattutto devono stare nelle rete svolgendo un ruolo proattivo nel miglioramento costante della stessa. Non bisogna lasciare i club di prodotto a se stanti ma bisogna far sì che crescano portandosi dietro tutto il bagaglio di esperienze che già hanno.

3. La dmc (che esiste solo in Trentino ed in poche altre realtà...) deve coordinare tutto il progetto fornendo studi e statistiche che avvalorino l'operato del club di prodotto. Ma soprattutto devono occuparsi della promocommercializzazione del club.

3 punti, semplici e chiari che però non vengono quasi mai seguiti nel 99% dei casi. Cosa bisogna fare allora? Bisogna partire anche con poche strutture e dimostrare a suon di risultati che questo è l'approccio giusto da seguire! Da questo processo di riqualificazione tutti ci guadagnano dal privato al pubblico per arrivare alla dmc!

1 commento:

Unknown ha detto...

Complimenti per questa analisi cosi semplice e chiara,facile da capire e completa nella spiegazione!!
Mona, Sardegna.